L'edificio è progettato da Adalberto Libera in cui i suoi lavori cominciarono nel 1939 e furono ultimati nel 1954. È essenzialmente un cubo di 45 metri per lato con un volume libero all'interno. I corpi scala ed i ballatoi sono adiacenti alle pareti interne del cubo e ha un base che emerge dal cubo e comprende il frontale ed il colonnato.
Ci sono due fronti assai diverse: uno principale con quattordici colonne di granito senza capitello e l'altra, una grande vetrata con pilastri metallici a fuso. Il salone di ricevimenti si corrisponde con il blocco cubico circondato da una serie di gallerie e coperto a crociera i cui singolari archi sono costruiti con sottili travi metalliche a traliccio (Vierendeel).
Tutto il palazzo è realizzato in cemento armato ma la struttura è mascherata dal rivestimento murale interamente in travertino, che conferisce all'opera il carattere di monumentalità richiesto dalle direttrice fasciste di ideazione del quartiere. È stato usato per le truppe tedesche durante la guerra come accampamento e nel 1960 per le Olimpiadi di Roma svolge le gare di scherma e sopratutto ospiterà la cerimonia inaugurale.